Pensieri e Riflessioni Personali – Il perdono e la giustizia
“Il perdono libera l’anima e cancella la paura” (Nelson Mandela)
Ho appena letto su fb questa frase di Nelson Mandela, una frase come tante di quelle di uomini e donne celebri che atteaversano l’universo internettiano, un aforisma tra i tanti che lasciano memoria di pensieri belli e validi e che esprimono l’aspetto più nobile dell’uomo capace di superare il dolore subito per costruire un futuro nuovo e migliore.
Ma sono convinta che se il perdono generosamente concesso è l’acme dell’uomo di buona volontà che spera, che decide di superare ciò che è stato, tutto ciò non esime chi ha colpa dall’espiare la sua colpa, appunto.
Non è che io ti perdono e tu te ne vai libero e giocondo per la tua strada.
Se io, attraverso un cammino spirituale non facile, mi libero dal mio desiderio di rancore e di vendetta, tu, comunque, devi pagare la tua colpa.
Non te ne vai a cuor leggero per le strade della vita come se nulla fosse successo.
Tu paghi il tuo delitto.
Tu devi pagare.
In questi tempi feroci di cui siamo testimoni, in cui violenza e raccapriccio urlano vendetta al cospetto di Dio, come le pagine bibiliche insegnano, se nel nostro intimo, appellandoci all’educazione ricevuta e alle persone che siamo, possiamo sublimare il dolore nella certezza che Dio stende il suo manto pietoso sulla pochezza umana, le leggi che gli uomini si sono dati a garanzia della convivenza, non possono e non devono essere vilipese.
Una cosa è la legge morale, un’altra è la legge civile e penale, nazionale e internazionale.
Nella volgarizzazione della cosa, esprimo tutto il mio orrore e disgusto per quanto fanno tagliagole e decapitatori pseudoreligiosi nonchè mercanti di bambine, fanciulle e giovani donne cristian, e non solo, uccise o vendute a 12 € cadauna al mercato animalesco di città mediorientali in cui la barbarie la fa da padrona, e inorridisco anche per le regole di uno stato ingiusto in cui i portatori abusivi di machete terrorizzano cittadini ignari, i picconatori omicidi abbattono per strada malcapitati inermi, gli autisti ubriachidi arrotano pedoni e ciclisti, i terroristi camuffati da guerriglieri diventano eroi in ospitate televisive condotte da giornalisti frustrati e apparentemente pacifisti mentre inutilmente esaltati politicanti mandano al patibolo soldati di uno stato sovrano in nome di interessi commerciali che non riescono nemmeno a concludere.
Che le persone riescano a non armarsi a loro volta per difendere il loro diritto in quanto pur sempre civilmente speranzosi nella legge che regola la convivenza civile, è un miracolo oppure la conferma del fatto che in Italia le rivoluzioni non si fanno mai davvero, ma scivolano sul nostro essere accomodanti e pacioccosi, tutti mamma, pane, pasta, pizza e ammmmmore …
Che dire…
Perdono, perdoniamo.
Se il perdono cristiano in cui bene o male siamo stati allevati, c’è e dà conforto all’anima, una bella e nuova Norimberga nostrana e internazionale prima o poi farà giustizia di tanto male e di tanta cattiveria.
Perchè è giusto che i cattivi paghino.
Non possono impunemente andarsene a spasso e godere della bellezza che la vita ci concede.
La malvagità grida vendetta al cospetto di Dio, figuriamoci al cospetto della giustizia dell’uomo!